I MEDIA SVIZZERI ALIMENTANO I PREGIUDIZI CONTRO I MUSULMANI
Toni ostili, generalizzazioni: cattive note alla stampa svizzera in uno studio della Commissione federale contro il razzismo. I dati raccolti hanno permesso di identificare elementi problematici, quali la focalizzazione su determinati temi e interlocutori e il forte aumento degli articoli che suscitano distanza nei confronti dei musulmani. Nella copertura mediatica dei musulmani in Svizzera, i diretti interessati, ossia gli attori musulmani, fungono prevalentemente da oggetto. Nel 55 per cento dei contributi giornalistici si scrive su di loro, senza però dare loro la parola e in un altro 25% dei casi viene data loro la parola soltanto marginalmente. Sovente quando è data la parola ai musulmani lo scopo è quello di alimentare il confronto. Godono di un’alta risonanza soltanto pochi esponenti della moschea An’Nur e del CCIS e Saïda Keller-Messahli, nota per le sue posizioni critiche nei confronti delle associazioni nazionali svizzere dei musulmani. Ai rappresentanti di queste asso